16 dicembre 2024
PR & Ufficio stampa
Ci eravamo salutati lo scorso aprile, con la promessa di raccontarvi nuove storie alla scoperta di passioni ed emozioni uniche. Il secondo appuntamento di Casa Harken - andato in scena il 4 dicembre presso la sede di Green Media Lab a Milano - ha tenuto fede all’impegno, mettendo di fronte al pubblico due figure di assoluto rilievo nello sport italiano: Ruggero Tita e Caterina Banti.
Insieme a Giovanni Bruno, storica firma del giornalismo sportivo e da sempre impegnato a raccontare il mondo della vela, la coppia di azzurri ha ripercorso quella che è stata senza dubbio una carriera da sogno. Dalle medaglie d’oro di Tokyo e Parigi - un’impresa storica resa ancora più speciale se si pensa che, prima di loro, nessun altro equipaggio tricolore è mai riuscito a bissare il titolo olimpico - agli otto ori tra campionati mondiali ed europei, ottenuti dal 2017 al 2024.
Già, perché forse il successo più grande per Ruggero e Caterina è rappresentato da una medaglia che non si può toccare con mano, ma di cui si possono vedere i risultati. Affinare la loro chimica a bordo del Nacra, diventando una coppia di atleti in perfetta sintonia, capaci di supportarsi e motivarsi a vicenda, comprendere i limiti reciproci, rispettarli e al tempo stesso superare i propri affrontando uniti i momenti di scoraggiamento e difficoltà sorti lungo il loro percorso e, alla fine, grazie a questo continuo lavoro, trionfare sui palcoscenici internazionali più importanti.
Alla luce di tutto questo, è stato bello anche riavvolgere il nastro e ripartire dall’inizio della storia dei due azzurri, ai tempi in cui una Caterina adolescente “virava” verso la vela dopo aver provato l’equitazione, e un giovanissimo Ruggero sognava di diventare un campione dalla sua casa in Trentino-Alto Adige. Non sorprende constatare come la determinazione, voglia di imparare e mettersi alla prova che hanno dimostrato fin da ragazzi li abbiano portati a raggiungere obiettivi sempre più prestigiosi - assimilabili agli obiettivi di un’azienda come Harken, da sempre orientata allo sviluppo e al confronto in ambienti di altissimo livello tecnico e sportivo. Da qui la decisione comune di unire questi intenti coinvolgendo Ruggero e Caterina come ambassadors di Harken.
Gli altri temi
La serata è stata l’occasione per approfondire anche argomenti più trasversali, in una serie di parentesi impreziosite dalle opinioni di Caterina e Ruggero. Sono state ripercorse le varie tappe della storia della vela italiana, con il primo successo olimpico della Nazionale nel lontano 1936, e gli altri traguardi raggiunti dalla Federazione Italiana Vela - rappresentata durante l’incontro grazie alla presenza del Presidente Francesco Ettorre - nel corso degli anni.
Ancora, si è parlato della partecipazione femminile alla Coppa America: dalla “pioniera” Susan Henn a bordo del Challenger irlandese Galatea nel 1886 al team Luna Rossa Prada Pirelli, vincitore lo scorso ottobre della Puig Women's America's Cup, il primo evento interamente al femminile organizzato in 173 anni di storia della manifestazione. E da lì la conversazione ha incluso riflessioni e commenti sulle opportunità derivanti dall’avere equipaggi misti nelle competizioni veliche e su come le capacità e attitudini dei singoli si possano valorizzare mentre si inseguono obiettivi comuni alla squadra.
Casa Harken si riconferma un luogo di condivisione unico, dove le storie di successo, come quelle di Ruggero e Caterina, si intrecciano con riflessioni che parlano a tutti noi, non solo come appassionati di vela, ma anche come imprenditori, sognatori e naviganti delle sfide della vita. È tempo, dunque, di un’altra promessa: Casa Harken tornerà nella prima parte del 2025, per continuare a scrivere, insieme ai suoi ospiti, nuove pagine di un’avventura che non conosce confini.
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