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Il recepimento della direttiva CSRD in Italia: nuovi obblighi di sostenibilità per le imprese

11 settembre 2024

Sostenibilità

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Il recepimento della direttiva CSRD in Italia: nuovi obblighi di sostenibilità per le imprese

Nei giorni scorsi, il Consiglio dei ministri italiano ha approvato il decreto di recepimento della direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), introducendo importanti novità normative per le imprese italiane, in particolare per quanto riguarda il reporting di sostenibilità. Questa direttiva, che amplia il campo d’azione della precedente NFRD (Non-Financial Reporting Directive), impone alle aziende l’obbligo di una rendicontazione non solo finanziaria ma anche riguardante gli impatti ambientali, sociali e di governance (ESG).

 

Il contesto normativo

La direttiva CSRD è parte di un più ampio pacchetto di riforme dell’Unione Europea orientato a promuovere la sostenibilità e a raggiungere gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi e del Green Deal europeo. Il suo obiettivo è garantire che le imprese siano trasparenti riguardo al loro contributo alla sostenibilità, fornendo agli investitori e agli stakeholder informazioni complete sugli impatti ESG.

 

Il recepimento della direttiva in Italia rappresenta un passaggio cruciale per allineare la normativa nazionale agli standard europei. Con l’approvazione del decreto, la rendicontazione di sostenibilità diventa obbligatoria per un numero sempre maggiore di imprese, includendo non solo le grandi aziende, ma anche le medie e alcune piccole imprese.

 

Chi è coinvolto?

Uno degli elementi chiave della CSRD è l’ampliamento del perimetro di applicazione. Se con la NFRD erano coinvolte solo le grandi imprese quotate e di interesse pubblico, la CSRD include anche:

●      Imprese non quotate di grandi dimensioni;

●      Piccole e medie imprese (PMI), con alcune esenzioni e tempi di adeguamento più lunghi;

●      Società di altre categorie che superano determinati parametri di fatturato e numero di dipendenti.

Questo allargamento mira a rendere il mercato più trasparente, incentivando una trasformazione verso pratiche aziendali più responsabili. Secondo quanto riportato, le PMI avranno qualche anno in più per conformarsi alle nuove norme, rispetto alle grandi imprese, ma saranno comunque coinvolte nei nuovi obblighi.

 

Le novità del reporting di sostenibilità

Con il recepimento della CSRD, la tradizionale "rendicontazione non finanziaria" viene sostituita dalla "rendicontazione di sostenibilità". Le aziende saranno tenute a fornire informazioni dettagliate su:

●      Impatti ambientali (emissioni di CO2, utilizzo di risorse naturali, gestione dei rifiuti);

●      Politiche sociali (condizioni di lavoro, parità di genere, diversità e inclusione);

●      Governance aziendale (trasparenza, etica, prevenzione della corruzione).

Queste informazioni dovranno essere presentate secondo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) sviluppati dall'European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG).

Impatti sulle imprese italiane

Le nuove normative rappresentano una sfida per molte imprese italiane, specialmente le PMI, che potrebbero non avere strutture adeguate per la raccolta e la gestione di dati ESG. Tuttavia, l'implementazione della CSRD rappresenta anche un'opportunità per ripensare i modelli di business, allineandoli ai principi di sostenibilità, migliorando la competitività e attirando nuovi investimenti.

Inoltre, l’accesso a finanziamenti e investitori sarà sempre più legato alla capacità di dimostrare l’impegno verso la sostenibilità. Le aziende che sapranno adeguarsi alle nuove norme di reporting potranno beneficiare di un vantaggio competitivo nei mercati globali, dove la domanda di trasparenza e responsabilità ambientale e sociale è in costante crescita.

 

Il supporto di Green Media Lab

Per supportare le imprese in questo percorso, grazie all’esperienza e alle sue competenze, Green Media Lab offre il servizio di Comunicazione ESG e rendicontazione analizzando i green & social claims per garantire una comunicazione autentica, efficace e inclusiva delle aziende, sviluppando il Manifesto ESG che riflette valori e strategie aziendali e realizzando bilanci, report di sostenibilità e relazioni d'impatto conformi ai maggiori framework internazionali, come GRI ed ESRS.

 

L'approvazione del decreto di recepimento della direttiva CSRD rappresenta un importante passo avanti nella transizione verso un'economia più sostenibile e trasparente. Le imprese italiane dovranno prepararsi ad affrontare queste nuove sfide, ma il cambiamento potrà essere l’occasione per innovare e per ripensare la propria strategia aziendale alla luce di una maggiore attenzione verso i temi ESG.

 

Il percorso verso la sostenibilità è ormai tracciato, e la rendicontazione di sostenibilità si configura come uno strumento essenziale per garantire la trasparenza e la fiducia degli investitori e della società.

Fonti:

  1. Affari Europei: Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri

  2. Commissione Europea - Corporate Sustainability Reporting Directive

  3. EFRAG - European Financial Reporting Advisory Group

  4. Renewable Matter: Il recepimento della direttiva CSRD e il coinvolgimento delle PMI

  5. Green Media Lab: Consulenza sulla sostenibilità

 

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