24 luglio 2024
Sostenibilità
Dopo la pausa in Consiglio europeo nel marzo del 2024, il 17 giugno viene ufficialmente approvata la Nature Restoration Law dall’Unione Europea. Questo regolamento prevede misure per preservare e ripristinare la natura, nell'ambito della strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030, all’interno del Green Deal europeo, aiutando l'UE a rispettare i suoi impegni internazionali, in particolare il quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montréal concordato alla COP15 del 2022.
Nonostante l'UE sia in uno stato avanzato nella legislazione per la biodiversità, l’81% degli habitat europei si trova ancora in stato degradato. La strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030, presentata nel 2020, è un piano ambizioso e a lungo termine per proteggere la natura e invertire il degrado degli ecosistemi. La nuova norma stabilisce obiettivi specifici e vincolanti per il ripristino di ecosistemi terrestri, agricoli e urbani, inclusi foreste, praterie, zone umide, fiumi, laghi e ecosistemi marini. Entro il 2030, gli Stati membri dovranno ripristinare almeno il 30% degli habitat, dando priorità alle zone Natura 2000, con un aumento al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.
I 27 Stati membri, compresi i votanti contrari, dovranno garantire che le zone ripristinate non tornino a deteriorarsi e, entro il 2026, dovranno adottare piani nazionali di ripristino e inviare rapporti annuali sui progressi a Bruxelles. In caso di mancato rispetto degli obiettivi, saranno avviate procedure d'infrazione. Ad oggi, solo 6 Stati membri (Danimarca, Francia, Germania, Lussemburgo, Spagna e Svezia) hanno notificato alla Commissione i loro impegni per le aree protette, suscitando preoccupazioni sul raggiungimento degli obiettivi.
Le imprese di tutti i settori (in particolare agricoltura, energia, pesca, edilizia, fornitura dell’acqua, trasformazione alimentare) dipendono fortemente dalla salute degli ecosistemi naturali e dalla conservazione dei servizi da essi forniti.
Particolari sforzi saranno richiesti al settore agricolo, che dovrà migliorare l'indice delle farfalle comuni, la superficie con elementi paesaggistici ad elevata diversità e lo stock di carbonio organico nei terreni coltivati. Le città dovranno aumentare gli spazi verdi e la copertura arborea, mentre le foreste vedranno azioni per aumentare la presenza di legno morto, la connettività, la biodiversità e la capacità di stock di carbonio organico. Inoltre, sarà necessario rimuovere le barriere per ripristinare almeno 25.000 km di fiumi a uno stato di libero scorrimento.
Il percorso per la tutela della biodiversità in Europa è complesso, con implicazioni chiave per la riduzione delle emissioni e preoccupazioni per l'impatto economico delle nuove misure. Entro il 2033, la Commissione esaminerà l'applicazione del regolamento e i suoi impatti sui settori agricolo, della pesca e forestale, nonché i suoi effetti socioeconomici più ampi.
L'approvazione definitiva della Nature Restoration Law e la sua attuazione tramite i Piani di Ripristino Nazionali sarà un banco di prova per dimostrare il contributo del settore privato alla tutela della biodiversità, per questo Carbon Planet continuerà ad impegnarsi a promuovere tecnologie mirate a guidare l’innovazione verso la gestione di pratiche costruttive che supportino gli obiettivi ambientali e climatici Europei.
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